Tenome
- Alla scoperta del mito
- 6 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Il Tenome è uno yokai del folclore giapponese noto per la sua figura inquietante e misteriosa.
Si tratta infatti di una creatura umanoide con grandi occhi al centro delle mani.
La leggenda vuole che sia il fantasma di un uomo cieco che fu derubato e ucciso, e che prima di morire cercò di punire i suoi aggressori. Lo spirito vaga ora quindi bramando vendetta e cercando i malfattori attraverso gli occhi nelle mani.
Noto per essere insidioso e minaccioso, il Tenome si aggira per le aree più remote del Giappone strisciando nell'ombra e spaventando gli ignari passanti, incutendo loro terrore e panico.
Guidato dai suoi particolari occhi, si muove perlopiù di notte e si dice che possa sentire l'odore di umani a distanze consistenti.
Nel caso catturi una persona, può ridurre o consumare del tutto la sua energia vitale, per poi mangiarla.
Secondo una leggenda, a Shichi-jo, Kyoto, un giovane entrò di notte nel cimitero per mettere alla prova il suo coraggio. Dall'oscurità, un vecchio cieco si avvicinò al giovane. Quando la figura anziana si avvicinò abbastanza da poterla vedere in dettaglio, il giovane vide che aveva gli occhi sui palmi delle mani e che lo stava inseguendo.
Il giovane corse più velocemente che poteva verso un tempio vicino e implorò il sacerdote di concedergli asilo. Il prete nascose l'uomo all'interno di una lunga cassa e chiuse il coperchio. Poco dopo, il mostro entrò nel tempio, annusando rumorosamente come se stesse cacciando. Il giovane poteva sentire la creatura avvicinarsi sempre di più, finché non si fermò proprio accanto alla cassa in cui si nascondeva. Poi, si udì uno strano suono di risucchio, come il suono di un cane che succhia le ossa di un animale. Poco dopo, i suoni inquietanti svanirono e tutto tornò silenzio. Il prete aprì la cassa per far uscire il giovane, ma tutto ciò che c'era all'interno della cassa era la pelle vuota e floscia del giovane.
Le storie di incontri ravvicinati con questo spirito sono tramandate da generazioni, accrescendo la sua popolarità nel folclore giapponese, e la sua presenza starebbe a simboleggiare il fatto che intensi desideri insoddisfatti possano avere gravi conseguenze dopo la morte.
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