Sisifo
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Uomo scaltro e astuto, Sisifo fu il fondatore della città di Efira (odierna Corinto) e ne divenne il primo re.
La città appena fondata aveva però un grave problema: una enorme carenza d'acqua.
Un giorno, mentre cercava soluzioni al problema, Sisifo si ritrovò nei pressi del fiume Asopo e assistette al rapimento di Egida, la figlia del dio-fiume, da parte di Zeus.
Sisifo capì subito che poteva volgere la cosa a suo favore. Si recò da Asopo, addolorato per la scomparsa della figlia, e gli disse che sapeva chi l'avesse rapita. In cambio dell'informazione avrebbe però dovuto ricevere una sorgente d'acqua nelle vicinanze della sua città. Asopo accettò e gli fece dono di una fonte perenne d'acqua, chiamata Pirene.
Quando Zeus venne a sapere della cosa si infuriò e ordino a Thanatos, dio della morte, di uccidere Sisifo.
Thanatos si recò dunque al palazzo di Sisifo per portarlo con sé, e Sisifo gli andò incontro accogliendolo a braccia aperte, con già in mente il suo ennesimo subdolo piano.
Iniziò infatti a tessere le lodi del dio, gli offrì vino in quantità e infine gli fece dono di tantissimi ornamenti e gioielli. Thanatos, ubriaco e lusingato, volle indossarli subito, e subito scoprì che in realtà bracciali e collane erano relativamente catene e collari, e si ritrovò imprigionato nel palazzo di Sisifo.
Con Thanatos imprigionato la morte scomparve dal mondo e quando Ares si accorse che durante le battaglie non moriva più nessuno, e che quindi le battaglie stesse non avevano più senso, si mosse per catturare Sisifo e, liberato Thanatos, lo uccise e lo condusse nel Tartaro.
L'uomo aspettandosi una reazione del genere aveva in precedenza detto alla moglie di non seppellire il suo cadavere e di non effettuare alcun tipo di rito funebre, avendo già in mente la sua prossima mossa.
Si recò quindi al cospetto di Ade, e si accusò delle malefatte che aveva compiuto ai danni degli dèi. Si pentì e si rimise al giudizio divino, ma nel farlo disse che la moglie si era rifiutata di fargli il funerale e che aveva mancato di rispetto a lui ma soprattutto al regno dei morti, e che quindi sarebbe dovuto tornare nel regno dei vivi per vendicarsi ed esigere un degno rito funebre.
Ade accolse la richiesta e gli concesse un solo giorno tra i vivi per mettere a posto la situazione.
Sisifo tornò quindi a Efira, incontrò la moglie e con le fuggì via. Lontano dalla città e dagli dèi.
L'uomo visse una lunghissima vita e morì solo di vecchiaia.
Alla sua morte fu mandato direttamente nel Tartaro e fu costretto a una terribile punizione eterna. Zeus decise che Sisifo avrebbe dovuto spingere un masso dalla base alla cima di un monte, ma ogni volta che avrebbe raggiunto la cima il masso sarebbe rotolato nuovamente alla base del monte per l'eternità.
Comments