Serpente Regolo
- Alla scoperta del mito
- 2 giorni fa
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Appartenente alle tradizioni di Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche, il regolo sarebbe un grosso serpente, dalla testa grande quanto quella di un bambino, che si aggira per campi e boschi.
Il suo nome avrebbe il significato di "piccolo re", e secondo la versione più diffusa delle sue origini, a diventare un regolo sarebbe una vipera che, tagliata a metà, non muore ma continua a a crescere e diventa vendicativa, attaccando chiunque incontri sulla sua strada.
Secondo altre versioni invece, diventano un regolo le vipere che superano i cento anni di età.
In Umbria la leggenda vuole che il regolo sia un serpente al quale è stata tagliata la coda, mentre in Toscana la tradizione vuole che sia un grosso rettile con squame luminose e due piccole ali.
La presenza del regolo è preannunciata a grande distanza da un fortissimo odore di selvatico, estremamente più intenso di quello di qualunque altra bestia. A causa della ridotta lunghezza del corpo, il regolo non è veloce nei movimenti – per questo non si allontana mai dalla tana- ma è assai più velenoso rispetto ad una vipera comune.
Si dice che il regolo esista ancora e precisamente si trovi nella "grotta degli scudi", sulle sponde del Tevere.
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