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Poseidone


Poseidone

Poseidone, come i suoi fratelli e sorelle, venne divorato dal padre Crono e successivamente rigurgitato da esso grazie allo stratagemma ordito da Zeus e da sua madre Rea.


Durante la titanomachia ottenne dai Ciclopi il Tridente, la sua caratteristica arma, ed ebbe il compito di costruire le mura di bronzo che avrebbero sigillato il Tartaro.


Quando arrivò il momento di dividere il mondo in tre regni, a Poseidone toccò quello dei mari.


Viene rappresentato come un uomo alto, possente e muscoloso, dai foltissimi capelli neri, così come la barba. Spesso lo si trova su di un carro trainato da ippocampi.


I suoi simboli sono il cavallo e il delfino.


Il dio era già identificato come "Scuotitore di terra" in epoca micenea, e per questo è anche considerato come dio dei terremoti. In origine era anche dio dei venti, ruolo poi passato a Eolo.


Come perfetta rappresentazione del mare, Poseidone è un dio volubile.


Se trattato bene garantisce un mare calmo e una buona pesca, in caso contrario diventa un dio vendicativo ed è capace di scatenare tempeste e maremoti, che spesso risultano mortali per chi si trova coinvolto.


L'esempio massimo della vendicatività di Poseidone possiamo trovarlo nelle vicende di Ulisse durante l'Odissea. Ulisse decise di non sacrificare niente in suo onore prima della partenza, accecò Polifemo, uno dei figli del dio, e usò in modo ingannevole il cavallo, suo simbolo divino. In cambio ricevette dieci anni di sventura sui mari che si ritrovò a navigare.


Molto propenso a scappatelle amorose, ebbe comunque una moglie legittima. Parliamo di Anfitrite, nereide che in un primo momento lo rifiutò, ma poi venne convinta da Delfino, e diventò quindi la signora dei mari.


Da lei Poseidone ebbe quattro figli: Tritone, creatura mezza umana e mezzo pesce, Roda, ninfa che divenne sposa di Elio, Cimopolea, dea delle tempeste violente, e Bentescima, dea delle onde.


Ebbe due figli anche con Demetra, che si trasformò in giumenta per sfuggirgli, ma venne raggiunta dal dio trasformatosi in cavallo.


Generò Polifemo dal rapporto con la ninfa Toosa, e generò Pegaso e Crisaone dal rapporto al quale forzò Medusa.


Il dio poi si innamorò di Clito, e recinse la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza, due erano fatti di terra e tre d'acqua, rendendola inaccessibile agli uomini, che all'epoca non conoscevano la navigazione. Poseidone e Clito ebbero dieci figli, il primo dei quali, Atlante, sarebbe divenuto in seguito il governatore dell'Impero. Ognuno dei dieci re governava la propria regione di competenza, ed erano legati gli uni agli altri dalle disposizioni previste da Poseidone e incise su una lastra di oricalco posta al centro dell'isola, attorno a cui si riunivano per prendere decisioni che riguardavano tutti.


E così, secondo il mito, ebbe origine Atlantide.

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