Polifemo e Galatea
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
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Potente ciclope e figlio di Poseidone, Polifemo era noto per essere un pastore di pecore particolarmente violento.
Tuttavia, nemmeno lui era immune all'influenza degli dèi dell'amore.
Polifemo si innamorò infatti perdutamente di Galatea, una stupenda ninfa marina.
Galatea era l'esatto opposto del ciclope: tenera, di bell'aspetto, delicata e dal carattere docile e placido.
Un giorno, il rozzo ciclope decise di esporre la sua vulnerabilità e si dichiarò alla ninfa, che rifiutò gentilmente i suoi tentativi, dicendo di non aver alcun desiderio di coinvolgersi romanticamente con nessuno.
In realtà, Galatea era innamorata del fascinoso pastore Aci, e insieme vivevano una stupenda storia d'amore.
Polifemo scoprì la cosa, e divorato dall'interno dalla gelosia, attese che i due si incontrassero e scagliò un'enorme roccia su Aci, schiacciandolo e uccidendolo così sul colpo.
Galatea pianse la morte del suo amato, e dal sangue che scorreva sotto la roccia formò un fiume al quale diede il suo nome e che oggi scorre in Sicilia.
Dopo questo tragico evento, la ninfa si immerse nelle acque del Mediterraneo e non fu mai più vista sulla terraferma, mentre Polifemo divenne ancora più brutale e bestiale.
Tuttavia, i suoi crimini erano destinati a essere puniti per mano del leggendario eroe Odisseo.
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