Parsifal

Parsifal - Martin Vieghard

Parsifal è uno dei più noti cavalieri appartenenti alla tavola rotonda, immortalato nella storia per via del suo coraggio e delle innumerevoli sfide affrontate.

Le origini di Parsifal sono state affrontate da numerosi autori e non tutte sono coincidenti.

Secondo quella più famosa, Parsifal nasce in una famiglia nobile, e si dice che suo padre fosse nientemeno che re Pellinore, colui che si ribello ad Artù. Pellinore venne però sconfitto, e la sua famiglia esiliata, e fu così che Parsifal si ritrovò a vivere in piena campagna accudito solo dalla madre.

Il giovane crebbe libero tra i campi, ricevendo in ogni caso una scrupolosa educazione nobiliare.

Data però la vita campestre e per forza di cose solitaria, Parsifal era un ragazzo molto ingenuo e timido, quasi spaventato dagli estranei.

Un giorno incontrò dei cavalieri di passaggio e, impressionato dalle loro lucenti armature, credette fossero angeli scesi dal cielo.

Dopo quell'incontro però crebbe in lui il desiderio di diventare uno di quegli uomini che tanto gli parevano forti e fieri, e iniziò quindi a cercare avventure in giro per il paese, accrescendo così la sua reputazione.

Il suo nome arrivò alle orecchie di Artù, che lo invitò allora a corte e lo proclamò cavaliere reale.

Secondo alcune versioni, Parsifal fece voto di castità e non fu mai nemmeno lontanamente avvicinato dalle tentazioni della carne, mentre in altre si innamora di Blanchefleur, ragazza con cui ebbe anche dei bambini.

La sua avventura più famosa è sicuramente quella che lo vide coinvolto nella ricerca del Sacro Graal, e durante il suo soggiorno nel castello del Re Pescatore, riuscì a vedere sia il sacro calice che la lancia utilizzata dai romani per trafiggere il costato di Gesù.

In alcune versioni Parsifal è l'unico cavaliere a compiere l'impresa del Graal, mentre in altre è accompagnato da altri due cavalieri: Bors e Galahad, figlio di Lancillotto.