Palestra
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
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Nella mitologia greca, Palestra era un nome attribuito a due figure, entrambe associate al dio Hermes: una era un'amante mortale di Hermes, mentre l'altra era considerata sua figlia e dea della lotta.
Per quanto riguarda la prima versione, la storia raccontata da Servio ci dice che Palestra era figlia di Corico, re di Arcadia, e sorella di Plessippo ed Eneto.
I due ragazzi erano soliti battersi per diletto, e il padre assisteva compiaciuto alle loro lotte, al punto da farle diventare un gioco sportivo e chiamare parenti e amici ad assistervi.
Palestra parlò della cosa ad Hermes, che apprezzò il gioco e lo fece diventare di dominio pubblico.
Corico si infuriò per il segreto svelato (e per non averne ricevuto i giusti meriti) e ordinò ai figli di trovare il ladro dell'idea e di ucciderlo.
Eneto e Plessippo trovarono Hermes addormentato su una montagna e lo smembrarono senza pietà, motivo per cui il monte venne poi chiamato Cillene ("storpio", basandosi sull'etimologia) e per cui le statue del dio venivano molto spesso raffigurate senza braccia.
Hermes si lamentò dell'accaduto con Zeus, che punì Corico e i suoi figli.
Inoltre Hermes fece in modo che Palestra venisse sempre ricordata associandola all'arte della lotta.
La versione che la vuole invece figlia di Hermes è raccontata da Filostrato il Vecchio e la collega ai Giochi Olimpici.
Filostrato le attribuisce il merito di aver inventato la lotta, e la considerava un'abilissima lottatrice con aspetto androgino nella seguente descrizione:
"La figura di Palaestra, se paragonata a un ragazzo, sarà quella di una ragazza, ma se scambiata per una ragazza sembrerà un ragazzo. Perché i suoi capelli sono troppo corti anche per essere intrecciati in un nodo; l'occhio può essere quello di entrambi i sessi; e la fronte indica disprezzo per amanti e lottatori, poiché afferma di essere in grado di resistere a entrambi e anche in una lotta nessuno può toccarle il seno, è così brava in quest'arte.
E i seni stessi, come in un ragazzo, mostrano solo lievi segni di inizio di pienezza. Non le importa nulla di femminile; quindi, non desidera nemmeno avere le braccia bianche e aggrotta le sopracciglia anche per le Driadi perché rimangono all'ombra per mantenere la loro pelle pulita. Come chi vive nelle valli dell'Arcadia , implora Helios (il Sole) di portarle il colore come un fiore, e lui arrossisce la ragazza con calore moderato."
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