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Menadi



Menadi

Quando immaginiamo i riti per celebrare le antiche divinità greche molto spesso immaginiamo cerimonie solenni e serie.

Tuttavia non sempre era così, alcuni riti erano molto più spensierati, mentre altri erano delle vere e proprie cerimonie orgiastiche.

E questo è il caso dei riti associati al culto di Dioniso.


Tale culto era esercitato da un gruppo di donne le cui cerimonie si sono certamente distinte nel mondo greco, e tali donne erano le Menadi.

Il loro nome deriva dalla identica parola dell'antico greco che stava a significare qualcosa come "essere folli", e si riferiva allo stato di estasi che le Menadi raggiungevano, o cercavano di raggiungere, durante le celebrazioni.

Ma qual era il compito delle Menadi come seguaci di Dioniso?

I loro compiti erano vari, e nella loro parte più pratica si concentravano principalmente sulla manutenzione delle viti, sulla raccolta dell'uva e sulla preparazione del vino.

Quando però arrivava il momento delle celebrazioni, le cose si facevano un po' più... movimentate.


I rituali consistevano in lunghissimi periodi di danza, fino allo sfinimento, bevendo vino e partecipando a celebrazioni orgiastiche.

Le Menadi danzavano nude attraverso soprattutto le foreste della Tracia, e mentre si trovavano in questo stato di frenesia si credeva fossero direttamente possedute dallo stesso Dioniso.


Ma perché lo facevano?

Secondo il culto di Dioniso, sperimentando ubriachezza e piacere sessuale, le Menadi entravano appunto in uno stato che avrebbe permesso al dio di prendere possesso di loro. Una volta possedute potevano avere capacità profetiche, forza sovraumana e una connessione diretta con altre forze divine.

Tutti effetti in fin dei conti non molto diversi da una qualunque altra esperienza religiosa che porti a un'alterazione di coscienza.

Nonostante nell'antica Grecia la castità femminile venisse celebrata e venerata, le Menadi erano invece celebrate per la loro promiscuità, in quanto appartenenti a un culto religioso consolidato e rispettato.


È infatti importante ricordare che Dioniso era anche associato alla fertilità agricola e riproduttiva, e che quindi il suo culto era fondamentale, cosa che rendeva di conseguenza anche le Menadi cruciali sotto quel punto di vista.

Le Menadi erano riconoscibili dai pochissimi abiti che indossavano, perlopiù pelli di animali, e dal fatto che portassero sempre con loro un tirso, ossia una bacchetta con un'asta avvolta in tralci d'uva al cui culmine era posta una pigna alla quale veniva data una forma fallica per rafforza il concetto di fertilità.


Tuttavia la pigna era anche intesa come contenitore di semi degli alberi sempreverdi, rappresentanti della vita eterna e della resurrezione.

Il culto praticato dalle Menadi fa da sfondo a una delle più importanti tragedie di Euripide intitolata "Le Baccanti", altro termine con il quale si indicano le donne che storicamente hanno venerato il dio Dioniso.



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