Licaone

Sovrano dell'Arcadia, Licaone era un uomo rozzo e senza cuore.

Nel tentativo di recuperare la prosperità della sua terra, cercava in tutti i modi di ingraziarsi gli dèi, e a tal fine costruì un enorme tempio dedicato a Zeus.

Col passare del tempo divenne un fanatico religioso e le storie sui suoi assurdi sacrifici iniziarono a girare tra i regni adiacenti. Licaone infatti arrivò al punto da effettuare addirittura sacrifici umani, catturando gli stranieri che entravano nel suo regno per ucciderli e donarli alle divinità.

Il rito del sacrificio umano era una cosa assolutamente condannata da Zeus e gli altri dèi, e quando la voce arrivò sull'Olimpo, lo stesso Zeus decide di volersene accertare coi suoi occhi.

Travestito da contadino andò a chiedere ospitalità al sovrano, che lo accolse a braccia aperte e lo invitò a un banchetto.

Uno dei figli di Licaone si accorse che c'era qualcosa di strano in quel contadino e lo disse al padre, Licaone gli rispose che anche lui se n'era accorto e che aveva già trovato un modo per scoprire la verità.

L'uomo, credendo di onorare il dio travestito, servì al banchetto uno stufato fatto con la carne di suo nipote Arcade.

Quando Zeus si accorse della cosa inorridì, e dopo aver ucciso tutti i figli di Licaone, punì lo stesso sovrano trasformandolo in un essere simile a un lupo, con denti lunghi e affilati come zanne e il corpo ricoperto di peli, costringendolo a vagare per i campi e a cibarsi di carne umana.