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Le Streghe d'Abruzzo


Streghe d'Abruzzo

A Castel del Monte, in provincia de L'Aquila, ogni 17 agosto si celebra la notte delle streghe, durante la quale si rievocano le storie e le leggende che hanno come protagoniste... be', le streghe.


La credenza popolare del luogo è tuttora radicata, e non sono poche le persone, soprattutto anziane, che sono pronte a giurare che in fondo a ogni leggenda ci sia un briciolo di verità. Tanto è vero che fino a pochi decenni fa, oltre a celebrare questa notte che ancora si tiene, di tanto in tanto si celebravano dei "rituali" che prendevano spunto da un'antica storia.


Tradizione vuole che un giorno un bambino del borgo si ammalò, e nessun medico riuscisse a guarirlo o quantomeno a lenirne l'insopportabile dolore.


Secondo gli abitanti la colpa era appunto delle streghe, che di notte entravano attraverso i buchi delle serrature per succhiare la forza vitale ai bambini.


Per evitare tutto questo, i popolani mettevano davanti alla porta d'ingresso delle lenticchie o una scopa, in modo che le streghe iniziassero a contare le lenticchie e i ramoscelli della scopa, fino a perdere la pazienza e volare via.


Quindi, quando un bambino si ammalava, ci si riuniva per decidere se effettuare o meno "ru rite de' sette sporte" (il rito dei sette sporti - archi di pietra). In caso affermativo, la cura consisteva nel vegliare il bambino malato per nove notti, dopo di che i suoi panni (vestiti) venivano portati in una sorta di processione dalla mamma e da altre parenti o amiche di famiglia, passando di notte e in totale silenzio, con divieto assoluto di parlare, sotto sette sporti.


Arrivate poi a un incrocio si fermavano e battevano i panni del bambino prima di dare poi loro fuoco. In questo modo credevano di cacciare la strega che stava succhiando la vita al bambino, di conseguenza guarendolo.

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