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Le fatiche di Eracle - Prologo



Fatiche Eracle

Eracle, possente figlio di Zeus, era già un eroe riconosciuto per i suoi successi e le sue imprese in giovane età, ma il destino aveva in serbo per lui ancora tante sfide.


Zeus aveva infatti pianificato grandi onori per suo figlio, prima ancora che questi nascesse.


Il re degli dèi, dopo aver reso Alcmena incinta di Eracle, proclamò che il primo bambino da allora in poi nato dalla stirpe di Perseo sarebbe diventato re di Tirinto e di Micene.


Non aveva fatto però i conti con Era, che non intendeva affatto stare ad assistere all'ascesa di uno dei figli nati dall'ennesimo tradimento del marito.


La dea decise quindi di intervenire, e fece in modo di anticipare di due mesi la nascita di Euristeo, anch'esso appartenente alla stirpe di Perseo, e ritardò invece di tre mesi quella di Eracle.


Euristeo divenne allora re di Micene, ed Eracle fu costretto a diventare suo sottoposto.


Era però non si limitò a questo.


Nel corso degli anni instillò in Eracle il seme della pazzia; pazzia che culminò in un attacco di follia durante il quale Eracle, convinto di combattere mostri di ogni tipo, uccise moglie e figli.


Quando Eracle ritornò padrone di sé si rese conto di ciò che aveva fatto, e decise di ritirarsi a vivere in solitudine in territori disabitati.


Teseo, suo cugino, però lo rintracciò e lo convinse a recarsi dall'Oracolo di Delfi, dove la Pizia disse all'eroe che per espiare le sue colpe sarebbe dovuto tornare a Tirinto e servire Euristeo per dodici anni compiendo una serie di imprese stabilite proprio dal sovrano che Eracle tanto odiava...



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