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Le Argonautiche (5) - Ila e le ninfe



Ila e le ninfe

Di nuovo in viaggio verso la loro destinazione, gli Argonauti decisero di svagarsi con una sfida di resistenza: avrebbe vinto chi fosse riuscito a vogare più a lungo.

Ben presto si arresero tutti tranne Giasone, Eracle e i Dioscuri.

Arrivati alla foce del fiume Chio, però, i Dioscuri cedettero e Giasone svenne, mentre Eracle ruppe il suo remo.

La gara finì quindi senza un vincitore netto, e gli eroi decisero di fare una pausa che permettesse loro sia di riposare, sia di riparare il remo rotto dal potente semidio.

Approdati sull'isola di Mya, il primo a scendere dalla nave fu proprio Eracle, seguito a strettissimo giro da Ila, suo scudiero ed amante.

I due si avventurarono nella foresta, e dopo poco si divisero con l'accordo di ritrovarsi su Argo a compiti conclusi: Eracle andò in cerca di un albero ideale dal quale intagliare un nuovo remo, mentre Ila si occupò di trovare una fonte di acqua potabile.

Eracle riuscì quasi subito a trovare un albero robusto, e si avviò alla nave per iniziare a lavorare il legno.

Alla fine della giornata, però, Ila non era ancora tornato alla nave, e tutti gli eroi si inoltrarono nella foresta alla sua ricerca, ma senza successo.

Riuscirono solo a trovare le anfore che il giovane portava, e non notando tracce di lotta, pensarono che fosse entrato in acqua e annegato.

Con questa ipotesi nella mente, gli eroi decisero di tornare alla nave, ma Eracle che non credeva a questa teoria continuò a cercare da solo il suo scudiero.


Poche ore prima, Ila era arrivato sulle rive di uno stagno, e incantato dalla bellezza del luogo decise di riposarsi per qualche minuto.

Ciò che non aveva notato, era che dietro una roccia si nascondeva Dropi, una ninfa, che si innamorò del giovane a prima vista.

Ila si chinò per assaggiare l'acqua cristallina, ma fu improvvisamente sorpreso dalla ninfa.

Vide la bellissima Dropi e le sue incantevoli sorelle emergere dalle acque, e Ila non riuscì a resistere ai loro ammaliamenti. Fu trascinato nell'acqua senza opporre resistenza, e fu condotto verso una grotta sottomarina.


Il mattino seguente la giornata si presentava così ventilata che Giasone decise di fare vela senza i compagni perduti, e fu così che gli Argonauti continuarono il loro viaggio senza il possente Eracle...



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