Lamia
- Alla scoperta del mito
- 10 apr
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Le lamie, secondo la mitologia greca, erano figure femminili in parte umane e in parte animali, rapitrici di bambini o fantasmi seduttori che adescavano giovani uomini per poi nutrirsi del loro sangue e della loro carne.
Secondo il mito originale, Lamia era figlia di Poseidone, e regnava sulla regione della Libia. La ragazza era talmente bella che attirò l'attenzione di Zeus, e molto presto divenne la sua amante.
I due ebbero numerosi figli, e la cosa fece infuriare Era, moglie di Zeus.
La signora degli dèi decise di vendicarsi nel modo più terribile possibile: uccise tutti i figli di Lamia. O meglio, fece impazzire Lamia e glieli fece divorare, prima di trasformarla poi in una creatura metà donna e metà serpente.
Come se non bastasse, la maledisse impedendole di chiudere gli occhi, costringendola così ad avere sempre gli occhi spalancati e a non poter mai più dormire.
Zeus, sentendosi minimamente in colpa, rimediò almeno a quest'ultima maledizione e consentì alla ragazza di rimuoversi gli occhi dalle orbite e rimetterli a proprio piacere.
Col tempo la figura di Lamia cambiò, fino a prendere i connotati di un vampiro che attraeva giovani ragazzi e ne succhiava poi il sangue.
Nel folclore medievale divenne addirittura sinonimo di strega, mentre nella tradizione asiatica si crede che Lamia fu la prima sacerdotessa di Lilith.
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