La Principessa Sicilia
- Alla scoperta del mito
- 9 ore fa
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Come facilmente intuibile dal nome, la leggenda della Principessa Sicilia è legata a stretto giro con la nostra bellissima isola, e anzi pare sia proprio uno dei miti "utilizzati" per raccontare la nascita della regione e del suo popolo.
La storia ha origini durante il tempo della dominazione bizantina, e inizia sulle coste libanesi.
Qui un giorno nacque Sicilia, bellissima bambina e primogenita di una importante famiglia nobile, destinata a diventare futura principessa dell'intera regione.
Proprio nel momento di massima gioia della famiglia, l'oracolo del luogo ebbe però una nefasta visione: secondo l'indovino Sicilia avrebbe trovato la morte durante il giorno del suo quindicesimo compleanno, e l'avrebbe trovata per mano di un orribile mostro, ossia il Greco Levante (nome che si riferisce al vento che soffia a nord-est, ma che al tempo indicava perlopiù i Bizantini e il loro impero).
L'oracolo però diede anche un flebile speranza alla bimba e alla famiglia, aggiungendo che se la ragazza avesse lasciato da sola la sua terra a bordo di una barca, la sua vita sarebbe stata salva.
Passarono gli anni e la nobile famiglia quasi dimenticò la previsione, fin quando però arrivò il giorno del fatidico compleanno.
Dopo aver festeggiato, la ragazza venne fatta salire a malincuore su una barca riempita di viveri, in modo che potesse iniziare un letterale viaggio della speranza.
Dopo aver passato svariati mesi in mare aperto, e con le scorte di cibo e acqua ormai terminate, Sicilia prese consapevolezza che la fine stava per arrivare e si abbandonò alla corrente marina, accettando il destino previsto per lei dall'oracolo quindici anni prima.
E fu proprio nel momento di massimo sconforto che i venti ebbero pietà di lei, iniziarono a soffiare in modo da spingere l'imbarcazione verso una terra vicina, e non appena la Principessa mise piede sulla terraferma si accorse che quell'approdo era ricolmo di fiori, di cibo e di acqua potabile.
Il pensiero della morte si allontanò quindi dalla mente della giovane, che con nuovo vigore prese a esplorare la terra sulla quale era appena arrivata, e ben presto un ennesimo sconforto la avvolse: l'isola era apparentemente deserta.
L'idea di dover passare tutto il resto della vita in solitudine fece scoppiare Sicilia in un pianto a dirotto, che richiamò l'attenzione di un giovane ragazzo che era tra gli arbusti poco distanti.
Il giovane si avvicinò con gentilezza a Sicilia, e le spiegò la storia della terra su cui era appena giunta: lui era l'unico sopravvissuto a una terribile pestilenza che aveva ucciso tutti gli altri abitanti dell'isola.
Fu chiaro ben presto ai due ragazzi che proprio loro erano stati scelti dagli dèi per ripopolare l'isola, e fu proprio da quell'unione che nacque il popolo siciliano.
Molto probabilmente il nome della Principessa deriva da due termini antichi quali "Sik" ed "Elia", rispettivamente "Fico" e "Ulivo", entrambi simboli sia di fertilità che della terra siciliana, e la leggenda è ispirata all'antico mito greco di Egesta, abbandonata in mare dal padre per sfuggire al mostro marino inviato da Poseidone
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