Jubokko
- Alla scoperta del mito
- 2 giorni fa
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Originario del periodo Edo, il Jubokko è un albero tipico del folclore giapponese che cresceva in aeree in cui erano morte tantissime persone, come ad esempio campi di battaglia o cimiteri.
A una prima occhiata sembrano alberi normalissimi, ma a un controllo più attento è impossibile non notare una corteccia bianca pallida ricolma di spine acuminate, e una sempre presente quantità di ossa ai suoi piedi.
In effetti, una volta erano alberi normali; ma le grandi quantità di sangue umano assorbito attraverso le loro radici li trasformarono in yōkai. Da allora in poi, gli alberi hanno sete solo di sangue umano.
Secondo la leggenda, chiunque fosse tanto sventurato da trovarsi di notte nelle vicinanze di un Jubokko e di sentire una sorta di gocciolio, doveva fuggire il più velocemente possibile lontano dal rumore. Quello era infatti un segno che l'albero era attivo ed era in piena fase di nutrizione, bramoso quindi di sangue.
Quando qualcuno si avvicina abbastanza, attaccano, afferrando la preda con rami lunghi e frastagliati, simili a dita, e issandola tra i rami. Questi rami perforano la pelle delle loro vittime, succhiando via tutto il sangue con speciali ramoscelli a forma di tubo. Dopo che il corpo è stato drenato, la carne e gli organi vengono consumati da uccelli, insetti e altri animali. Solo le ossa secche ricadono sulla terra.
In alcune versioni il Jubocco poteva anche assumere la forma di una bella donna per attirare vittime innocenti, mentre in altre aveva il potere di resuscitare i morti e curare i feriti grazie al sangue contenuto nei suoi rami.
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