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Il Samurai e l'Oni



Samurai e Oni

Nell'antico Giappone, un samurai di ritorno da un lungo viaggio, decise di fermarsi a dormire in un campo e dopo aver quindi legato il suo cavallo a una roccia, si addormentò.


Durante la notte venne però svegliato dai nitriti del suo animale. Una volta aperti gli occhi si accorse che il suo cavallo si era rimpicciolito, e che una formica lo stava trasportando in un buco attraverso la roccia alla quale era legato.


L'uomo cercò allora di prendere il cavallo, ma non appena toccò la bestia iniziò a rimpicciolire a sua volta.


Samurai e cavalcatura si ritrovarono a compiere un misterioso viaggio mistico che terminò in un luogo oscuro in cui era presente un grande campo di riso dove i lavoratori erano sottomessi agli ordini dei demoni.


Il samurai capì quindi di essere finito nel regno degli Oni.


Un enorme demone si accorse della presenza dell'uomo e gli si avvicinò minaccioso. Il samurai, rapido di mente, si inchinò all'oni e, mostrandogli deferenza, gli offrì il cavallo per ingraziarselo.


Il demone, sorpreso dal dono ricevuto, permise al samurai di tornare nella terra dei vivi, e gli donò anche un sacco pieno d'oro. In cambio però l'uomo non avrebbe mai dovuto parlare del passaggio segreto per il regno degli Oni.


Tornato in superfice, il samurai aprì il sacco e restò sorpreso dalla quantità di materiale prezioso che conteneva. Decise praticamente subito di abbandonare il suo Daymo, e si diede alla bella vita perdendosi tra donne e alcool.


A causa del suo stile di vita, le ricchezze finirono ben presto e divenne nient'altro che un ronin in rovina costretto a elemosinare in taverne e locande.


Arrivò però al punto che nessuno gli faceva più credito e iniziò quindi a dire in giro che lui era amico di un oni e che tutti si sarebbero pentiti dei torti che gli stavano facendo.


Un locandiere, stufo della storia raccontata chissà quante volte, gli disse che se gli avesse mostrato questo famoso passaggio segreto, avrebbe bevuto gratis per il resto della sua vita.


L'uomo ovviamente accettò, e condusse locandiere e avventori al luogo in cui si trovava la roccia. Il passaggio si attivò immediatamente, e l'uomo venne inghiottito dalla roccia proprio come successo tempo prima.


Il demone lo riconobbe subito e, seppur tentato di ucciderlo all'istante a causa della promessa infranta, decise di condannarlo a lavorare per sempre nelle risaie degli Oni, punendolo per la stoltezza con la quale aveva sprecato la sua immensa fortuna.



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