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Il Dente del Gigante


Dente del gigante

Il Dente del Gigante è un monte che sorge al confine tra Italia e Francia e facente parte del massiccio del Monte Bianco.

La storia della nascita di questa roccia è, secondo la leggenda, legata a quella del gigante Gargantua, figura nata dall’immaginazione e dalla penna dello scrittore francese cinquecentesco François Rabelais. Al suo interno pare siano segregati degli spiriti maligni che, un tempo, terrorizzavano gli abitanti della regione.

Lo scrittore, nel suo "La vie de Gargantua et de Pantagruel" (serie di cinque romanzi), parla di appunto Pantagruele e di suo padre Gargantua, due giganti.

Figlio di Grandgousier, re d'Utopia, e partorito da un orecchia dalla madre Gargamelle, Gargantua era un gigante rozzo e violento che cambiò del tutto stile di vita dopo aver letto un saggio di Ponocrate su quanto siano importanti i libri nella vita.

E così, leggendo libri su libri, Gargantua raccoglie la saggezza necessaria per vincere la battaglia tra il suo regno e quello vicino di re Picrochole, riuscendo anche mostrare generosità ai vinti.

Tutto questo pare effettivamente non legarsi in alcun modo alla Valle d'Aosta, ma proprio alla fine del romanzo il gigante, avvertendo di stare per morire, decise di disperdere varie parti del suo corpo in giro per il mondo, e fu in quel momento che lanciò un dente proprio verso la Valle d'Aosta.

Dente che si conficcò tra i ghiacciai del Monte Bianco, divenendo il Dente del Gigante.



Secondo una versione più "nostrana", Gargantua era un gigante buono dall'appetito non inferiore alla sua stazza.

Il gigante esplorò tutta la Valle d'Aosta creando vallate e forando montagne, fin quando decise di poggiarsi su una rupe a contemplare il panorama e a riposarsi dalle fatiche del cammino.

Una volta ripresosi decise di aiutare i valligiani nei compiti di tutti i giorni e iniziò a pigiare l'uva per fare il vino, recuperare il bestiame dai burroni e intrattenere grandi e bambini con le sue avventure.

In cambio, la gente lo ricompensava con cibo e barili di vino che buttava giù in un sol sorso, e la vita di Gargantua e dei paesani scorreva tranquilla e felice.

Un giorno però il gigante decise di partire per esplorare nuove terre, ma nel tentativo di camminare evitando i terreni coltivati andò a sbattere in una montagna, provocando una fauna e creando il Monte Cervino.

Purtroppo Gargantua rimase seppellito dalla frana, e in punto di morte disse ai paesani accorsi al suo capezzale che potevano disporre del suo corpo, e diede istruzioni su dove posizionare i pezzi per trarne più beneficio possibile.

Un dente venne incastrato tra i ghiacciai del Monte Bianco, ed è da quel giorno che è possibile ammirare il monte chiamato Dente del Gigante.


Oltre alla storia sulle sue origini, la vetta nasconde però un altro mistero: pare sia infatti una prigione per gli spiriti maligni.

Tali spiriti si divertivano un tempo a terrorizzare i paesani, e a ricacciarli sulla vetta fu un mago giunto dal lontano Oriente che, pronunciando una strana formula, richiamò a sé ogni sorta di spirito e si incamminò verso la vetta.

Arrivati in cima gli spiriti non riuscirono a vincere la tentazione di entrare in una porticina nella roccia, e non appena l'ultimo spirito fu entrato, la porta scomparse lasciando per sempre i demoni bloccati all'interno della montagna.

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