Ifigenia
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
- Tempo di lettura: 2 min

La storia ha luogo durante la guerra di Troia, e vede l'inizio con Artemide infuriata nei confronti di Agamennone, reo di aver ucciso uno dei cervi consacrati alla dea della caccia.
In quei giorni i greci stavano preparando la flotta per assaltare Troia, e Artemide per punire il sovrano fece fermare tutti i venti, rendendo impossibile la navigazione alle navi greche.
Ad Agamennone venne rivelato che per riottenere i favori di Artemide avrebbe dovuto sacrificare sua figlia Ifigenia e, nonostante una ovvia iniziale riluttanza, alla fine il re fu costretto ad accettare la richiesta della divinità.
Per far sì che la figlia andasse incontro alla sua sorte senza protestare, Agamennone mentì sia a lei che alla moglie. Disse loro che Ifigenia avrebbe sposato Achille, e le fece partire alla volta delle coste di Aulide.
Arrivate lì, le due scoprirono la verità e Ifigenia dopo un primo momento di sgomento, accetta nobilmente il suo destino e decide di sacrificarsi per favorire il padre nella sua guerra.
Commossa dalla lealtà della figlia verso il padre, all'ultimo secondo sull'altare sacrificale Artemide sostituì Ifigenia con una cerva, e la portò con sé in Tauride, dove divenne sua sacerdotessa.
Molti anni dopo, il fratello Oreste giunse lì casualmente insieme all'amico Pilade, ma venne catturato dagli abitanti del posto e, come tutti gli stranieri, preparato per il sacrificio ad Artemide. Ifigenia, riconosciuto il fratello, ingannò Toante, re dei Tauri, dicendogli che i nuovi arrivati dovevano essere lavati nel mare poiché accusati di matricidio e chiese anche alla popolazione di non assistere al rito. Ciò servì ai tre per fuggire, con la statua di Artemide, navigando verso la Grecia, dove Ifigenia continuò il suo ruolo di sacerdotessa di Artemide.
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