Hannya
- Alla scoperta del mito
- 2 giorni fa
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Le Hannya sono demoni appartenenti al folclore giapponese e in un certo qual modo controparte femminile degli Oni.
Tuttavia, a differenza di questi ultimi le Hannya non hanno bisogno di armi per fare del male alle loro vittime, in quanto la potenza di una donna arrabbiata e rancorosa supera ogni sorta di arma.
A diventare Hannya sono infatti le donne morte mentre consumate da rabbia e gelosia, oltre quelle che proprio per gelosia, o per essere state insultate, rifiutate o derise, si suicidano.
Le Hannya vagano sulla Terra come spiriti distruttivi, la cui rabbia ha eliminato ogni sorta di emozione o coscienza umana residua.
Trasformarsi in una Hannya era una sorte terribile, e probabilmente il messaggio implicito della cultura giapponese dietro questa leggenda era quello di dire alle donne di evitare, quasi sopprimere, emozioni come appunto la rabbia e la gelosia.
La leggenda più famosa che vede protagonista una Hannya è quella che vede come protagonista una giovane donna che portava proprio il nome di Hannya.
La ragazza, stupenda e fascinosa, un giorno incontrò un misterioso uomo del quale si innamorò perdutamente.
Un giorno, recandosi alla sorgente di un fiume per procurarsi acqua da portare a casa, trovò il suo innamorato mentre giaceva con un'altra donna.
Sgomenta e piena di rabbia, Hannya cose verso il fiume col solo intento di togliersi la vita. Qui venne però fermata da uno spettro che le propose un patto: la ragazza avrebbe dovuto dire addio alla sua bellezza e alla sua forma umana per diventare immortale.
Sentendo di non aver più niente da perdere, Hannya accettò il patto credendo di eliminare così anche il dolore della scoperta appena fatta.
Ciò però non accadde e, anzi, rabbia e gelosia furono le uniche sensazioni umane che le restarono, e da quel momento diventò un demone che aveva il solo intento di procurare terrore e paura agli uomini.
Questa leggenda ha inoltre dato vita a una delle maschere più famose del teatro nō, una delle forme d'arte più antiche della terra nipponica, risalente addirittura al XIV secolo. La maschera è presentata con zanne aguzze sporgenti da un ghigno beffardo, corna appuntite in grado di tagliare e lacerare ogni cosa, e nelle sue versioni più antiche con tratti serpentini.
Il dramma più popolare nel quale è utilizzata è il Dojojii, che racconta la storia d'amore tra il monaco Anachin e Kijo, figlia di un locandiere, che innamorata perdutamente del monaco lo insegue fino al santuario di Dojojii dove arriva a vendere la sua anima a Enma-O, dio degli inferi, che la trasforma in un orrendo demone.
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