Guerre Greco-Persiane (4) - La rivolta ionica
- Alla scoperta del mito
- 5 giorni fa
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Intorno al 500 a.C., le Città-Stato greche iniziarono a essere minacciate dalla costante ascesa dell'Impero Persiano.
Le colonie greche situate in Asia Minore dovettero arrendersi praticamente subito e cominciarono a pagare tributi all'imperatore Dario.
Indebolire la presenza greca in Asia era parte della strategia persiana, allo scopo di rendere più facili le successive conquiste.
Dopo la presa di Bisanzio da parte dei Persiani, e la successiva alleanza commerciale con i Fenici, iniziò a serpeggiare parecchio malcontento nei territori Greci.
La città di Mileto fu una delle più colpite dalla perdita dell'alleanza coi Fenici, e l'incombente minaccia di un attacco persiano costrinse la città a chiedere aiuto agli altri governi ellenici. Questi risposero positivamente e, dopo aver mandato innumerevoli flotte in soccorso di Mileto, organizzarono un attacco verso la città di Sardi, che venne conquistata e rasa al suolo.
La risposta di Dario non si fece attendere. Radunò oltre seicento navi e le fece salpare alla volta di Mileto.
Nella battaglia di Lade le flotte persiane affrontarono circa trecentocinquanta navi elleniche, che seppur praticamente doppiate in numero, si scagliarono contro i persiani senza alcun timore.
Quando però scoppiò la battaglia, la formazione di attacco in fila indiana si sfaldò perché gli equipaggi di molte delle navi della flotta ionica, principalmente di nazionalità eolica, si erano accordati con il nemico: 49 navi da guerra, provenienti da Samo, lasciarono lo schieramento e pure tutte le 70 imbarcazioni provenienti dall'isola di Lesbo fecero lo stesso, provocando una reazione a catena che decimò il potenziale d'attacco.
La rimanente flotta greca fu annientata e quindi la città di Mileto venne assediata sia per mare che per terra. Poco tempo dopo la città cadde e fu costretta ad arrendersi, i Milesi furono resi schiavi e deportati in Mesopotamia e il porto vanto di un tempo distrutto. L'anno seguente, 493 a.C., furono sottomesse anche le ultime città ioniche ribelli.
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