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Ganga



Ganga

Divinità estremamente importante nella religione induista, la dea Ganga è venerata come personificazione del fiume Gange, considerato sacro e venerato in tutta l'India.


Nella mitologia indù si ritiene che Ganga sia scesa sulla Terra a lavare via i peccati dell'umanità, e la storia di questa discesa è raccontata nell'epopea del Mahābhārata.

Secondo il mito, Bhagiratha, re dell'antica India, fece penitenza per migliaia di anni affinché Ganga scendesse sulla Terra a purificare i peccati dei suoi antenati.

Bhagiratha si recò a praticare austerità sull'Himalaya per invocare la dea Ganga, che gli disse che una eventuale sua discesa sarebbe stata catastrofica per la Terra.

La dea gli consigliò quindi di rivolgersi a Shiva, l'unico che sarebbe stato in grado di sostenerla e di favorirle una discesa e un atterraggio più dolci e senza conseguenze.

Dopo altri mille anni di penitenza Shiva gli concesse il dono e si mise in posizione facendo passare il torrente celestiale da cui nasce il Gange tra i suoi capelli.

In questo torrente si posizionò Ganga, e dopo ulteriori mille anni Shiva scosse il capo facendo cadere sulla Terra una singola goccia dal torrente, creando in questo modo il Gange.


Ganga è quindi spesso raffigurata tra i capelli aggrovigliati di Shiva, e ha le sembianze di una splendida donna quasi sempre accompagnata da un makara (animale dal corpo di coccodrillo e altre caratteristiche da pesce) e con una brocca d'acqua tra le mani.


Per gli induisti l'acqua del Gange è considerata purificatrice, con capacità di assolvere i peccati e di liberare le persone dal Samsara, ossia l'eterno ciclo di morte e rinascita.

È infatti usanza comune bagnarsi nel fiume durante i giorni sacri, o spargere le ceneri dei defunti tra le acque nella speranza di garantire loro un passaggio sicuro nell'aldilà.



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