Fetonte

Figlio di Apollo e della ninfa Climene, sin da piccolo il bambino cercò di imitare i gesti del padre, dio del sole, e addirittura finì per costruirsi un'imitazione del carro solare con cui andava in giro vantandosi di essere appunto il figlio del dio del sole.

Col passare degli anni, alcuni conoscenti iniziarono a sbeffeggiarlo per via di questa cosa, e un suo coetaneo, Epafo, lo sfidò a provare la sua discendenza divina.

Ottenute rassicurazioni dalla madre sulle sue origini, Fetonte si diresse quindi a est, determinato a incontrare Apollo per chiedergli il permesso di poter portare il vero carro solare e dimostrare a tutti che fosse suo figlio.

Il dio avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di dimostrare di essere il padre del ragazzo, e quindi gli accordò il permesso: Fetonte avrebbe potuto guidare il carro per un intero giorno.

Una volta sul carro però Fetonte ebbe paura quando vide il vuoto sotto i suoi piedi, e perse praticamente subito il controllo del mezzo.

Il carro dapprima salì altissimo in cielo, e poi scese in picchiata avvicinandosi molto pericolosamente alla terra e inaridendo ogni corso d'acqua limitrofo, bruciando foreste, e incendiando il suolo, dando origine al vastissimo deserto africano.

Zeus, che assisteva alla scena dall'Olimpo, cercò di limitare i danni, e per salvare l'umanità mandò una folgore su Fetonte che lo fece precipitare nelle acque del fiume Eridano (l'odierno Po), dove venne compianto dalle Eliadi, sue sorelle. Zeus impietosito da quel dolore, le tramutò in pioppi e le loro lacrime divennero gocce d'ambra; questi pioppi ancora oggi sono lungo le rive del Po.