Eracle invade Troia
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
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Dopo aver completato le sue famose dodici fatiche, e finalmente slegato dai vincoli di Euristeo, Eracle fu libero di decidere le sue successive mosse.
Uno dei suoi primissimi obiettivi fu quello di vendicarsi di re Laomedonte di Troia, reo di aver rifiutato una ricompensa all'eroe dopo che questi aveva salvato la figlia Esione che, incatenata a uno scoglio, stava per essere uccisa da un mostro marino.
Eracle radunò un esercitò di volontari, tra cui Peleo (padre di Achille) e Telamone (padre di Aiace), e partì verso Troia con una flotta di diciotto navi e cinquanta rematori.
Arrivati sulle spiagge di Ilio, Eracle e la sua schiera corsero ad attaccare la città, ma furono costretti a tornare indietro a difendere le navi, preda di una sortita offensiva di Laomedonte.
La battaglia quindi infuriò sulla spiaggia, e Laomedonte, vistosi in netta difficoltà e in pesante svantaggio, cercò di rifugiarsi dentro le mura, ma Eracle riuscì ben presto a sfondare il grosso portone d'ingresso della città.
Tuttavia non fu il primo a entrare in città.
Fu proprio Telamone a sorpassarlo e a entrare in città per primo, avanzando con un coraggio straordinario e affrontando da solo decine di troiani.
Eracle, preoccupato dal fatto che il suo alleato gli stesse rubando la scena, corse velocissimo verso di lui con l'intenzione di ucciderlo, ma quando Telamone si accorse dell'ira dell'eroe si fermò di colpo e si abbassò a raccogliere pietre, raccontando ad Eracle che aveva bisogno di entrare per primo proprio per raccogliere pietre al fine di costruire una statua in suo onore.
Durante la susseguente battaglia Eracle uccise Laomedonte con una freccia e la città fu ben presto conquistata.
Esione fu data in sposa proprio a Telamone, e le fu data la possibilità di scegliere uno schiavo tra i prigionieri. La ragazza scelse il fratello Podarce, che divenne così noto con il nome di Priamo, vale a dire "il riscattato".
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