Efesto
- Alla scoperta del mito
- 11 apr
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Efesto è il dio del fuoco nella mitologia greca, ed è inoltre associato alla scultura, l'ingegneria e la metallurgia.
Adorato in tutte le città dell'antica Grecia in cui si trovavano attività artigianali, Efesto è rappresentato come un uomo zoppo e deforme, e dal pessimo carattere, dotato però di una notevole forza e di un grande talento nei lavori manuali.
La sua fucina si trovava nelle profondità dell'Etna, e lì lavorava insieme ai ciclopi, causando terremoti e smottamenti coi colpi delle loro incudini.
A lui sono associati tutti gli attrezzi da fabbro, e a volte viene rappresentato anche con una scure.
Secondo la versione più accreditata venne autogenerato dalla sola Era per vendetta nei confronti di Zeus a causa di tutte le scappatelle del re degli dèi.
Quando però Era vide che il figlio era deforme, lo lanciò giù dall'Olimpo, e il povero Efesto cadde nell'oceano, dove venne salvato dalle Nereidi, che lo portarono sull'isola di Lemno e gli concessero una grotta da usare come fucina.
Quando Efesto venne a sapere di essere figlio di Era le costruì e donò un trono interamente d'oro, ma non appena Era vi si sedette, fu imprigionata senza possibilità di fuga.
Gli altri dèi pregarono Efesto di tornare sull'Olimpo e liberarla, ma egli si rifiutò più volte di farlo. Allora Dioniso fece in modo di ubriacarlo e lo riportò indietro legato sul dorso di un mulo.
Efesto acconsentì a liberare Era solo se lo avessero riconosciuto come dio, e Zeus acconsentì a tale richiesta facendo diventare dio del fuoco.
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