Edipo (1) - Il destino di Edipo
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
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In uno dei più prestigiosi regni della Grecia era appena nato un bambino, figlio del re Laio e della sua giovane e bella regina Giocasta.
Tuttavia, la nascita di un erede della famiglia reale non fu un avvenimento accolto con gioia.
In una delle sue visite al tempio di Apollo, al re era stato detto che la nascita di un figlio avrebbe causato la sua morte e la rovina dell'intera famiglia.
Il re, convinto nel dover agire, persuase la regina che, per il bene di tutti, la cosa migliore sarebbe stata uccidere il bambino.
L'infante venne consegnato a un servo, che ebbe il compito di portare il bambino sul monte Citerone.
Il servitore legò quindi i piedi del neonato e lo appese a un albero, lasciandolo alla mercé degli eventi.
Dopo poco, però, preso dai rimorsi, il servitore tornò a prendere il bambino e lo consegnò a un pastore che si trovava a passare di lì con il suo gregge.
Il pastore slegò i piedi del bambino, gli curò le ferite, e lo battezzò col nome che letteralmente significava "piedi gonfi", ossia Edipo.
L'uomo però era solo e povero, e non aveva alcuna possibilità di poter crescere un bambino, e lo portò quindi dal re di Corinto, Polibo.
Polibo, sposato con Peribea, non aveva figli, e decise quasi subito di adottare Edipo come suo figlio.
Edipo crebbe, e divenne un ragazzo bellissimo, molto forte e molto astuto, e visse un'infanzia felice come erede al trono di Corinto.
Tuttavia, durante un banchetto, Edipo venne insultato da un nobile che gli disse che non essendo davvero figlio di Polibo, non era degno di essere il futuro re.
Edipo corse quindi dal re in cerca di verità, e questi gli disse di non curarsi delle parole di un ubriaco. Scontento per la risposta, Edipo andò a chiedere informazioni all'Oracolo di Delfi.
L'Oracolo però non solo rifiutò di rispondere alle sue domande, ma gli predisse anche un terribile futuro.
Edipo avrebbe ucciso suo padre, sposato sua madre e macchiato con vergogna il suo nome.
Il ragazzo, atterrito da tale profezia, lasciò subito Corinto per evitare che tutto ciò avvenisse, e vagò per le strade della Grecia fin quando si imbatté in una carovana reale.
A Edipo fu detto di farsi da parte per lasciar passare il re, ma il ragazzo non obbedì e venne quindi scaraventato a terra da uno dei servitori.
Furioso, Edipo si rialzò e colpì il servitore con un bastone. Con questa mossa non fece altro che farsi circondare da uomini armati, ma Edipo molto più forte e agile dei suoi avversari, uccise tutti quelli che gli si pararono incontro, lasciando solo un uomo in vita.
Quel re era Laio, il suo vero padre. La prima parte della profezia era compiuta.
Dopo tale dimostrazione di forza, Edipo sentì scorrere nelle sue vene un potere mai avvertito prima, e continuò quindi con rinnovato entusiasmo il suo cammino senza meta tra le strade della Grecia.
Dopo qualche giorno gli venne all'orecchio di una terribile creatura che terrorizzava la regione di Tebe: la Sfinge...
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