Diarmuid e Grainne
- Grazia Manfellotto
- 5 giorni fa
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Questa storia fa parte del cosiddetto Ciclo Feniano, terzo dei quattro cicli maggiori della mitologia irlandese. Nello specifico esso racconta le gesta dell'eroe mitico Fionn Mac Cumhaill e dei suoi guerrieri, i Fianna Éireann. Il racconto di Diarmuid e Gráinne, esistente in più versioni, è un estratto in prosa di tale mitologia e narra di una tragica storia d'amore. Ai più attenti negli anni non sono sfuggite le similitudini con altre storie d'amore famose, tra cui Romeo e Giulietta e Ginevra e Lancillotto. In effetti, alcuni degli elementi presenti in esso risalgono addirittura al X secolo, e questo ha fatto presupporre che possa aver influenzato anche altre leggende, come quella di Tristano e Isotta.
La storia comincia con Diarmuid Ua Duibhne (o Diarmuid O'Duibhne), cresciuto da suo padre Donn con il suo fratellastro, figlio di un uomo di nome Roc. Un giorno il figlio di Roc, spaventato da un animale selvatico, andò a nascondersi tra le gambe di Donn per proteggersi. Il bambino fu schiacciato dall'uomo, che lo uccise. Quando Roc venne a sapere della morte del figlio, attraverso un rituale magico riportò lo spirito del bambino in vita, facendolo incarnare nel corpo di un cinghiale selvatico. In seguito lanciò un terribile incantesimo: che un giorno quel cinghiale avrebbe ucciso Diarmuid, figlio di Donn, e Diarmuid stesso, pur diventando un valoroso eroe, non sarebbe riuscito a difendersi. Altre versioni della storia dicono invece che Donn sia il nome del fratellastro di Diarmuid e non forniscono indicazioni sul nome dei due padri, ma la trama resta a grandi linee la stessa.
Quel bambino colpito dalla maledizione crebbe, e diventò un impavido guerriero. Diarmuid aveva una particolare caratteristica: era nato con il "Bol Sherca" al centro della sua fronte, una sorta di "punto magico" che avrebbe fatto innamorare del ragazzo chiunque lo avesse guardato; così, per evitare ogni tipo di problema, fece crescere i suoi capelli in modo da da poterlo nascondere. La sua lealtà e le sue capacità lo rendevano benvoluto da tutti, e gli permisero di diventare il preferito di Fionn (o Finn) Mac Cumhaill, gigante dotato di poteri magici e capo dei Fianna. Quest'ultimo, vedovo da ormai molto tempo, decise fosse arrivato il momento di risposarsi, e tra tutte le donne di Irlanda scelse Gráinne, figlia del Re Supremo del Paese e famosa per la sua leggendaria bellezza. La ragazza aveva rifiutato molti pretendenti in passato, perché a 12 anni aveva spiato di nascosto un bellissimo soldato restandone infatuata, e da allora nessuno, ai suoi occhi, era più riuscito a reggere il confronto. Tuttavia, quando capì che si trattava del gigante Fianna, leggendario e magico eroe irlandese, decise di accettare.
Al banchetto organizzato per il loro fidanzamento, Gráinne vide Diarmuid, senza sapere che era lo stesso guerriero di cui si era infatuata da ragazzina: anni addietro infatti, nel momento in cui Gráinne spiò il ragazzo, il vento gli scompigliò i capelli e scoprì il Bol Sherca, stregando irreversibilmente la fanciulla. Nulla potè opporsi al Destino: i due si innamorarono seduta stante l'uno dell'altra, tormentando il valoroso guerriero che si sentiva lacerato tra la lealtà per il suo capo e l'amore per la principessa. Alla fine prevalse il secondo, così Gráinne decise di usare una pozione magica che fece addormentare tutti i commensali, tranne il suo amato, per poi fuggire insieme.
Al suo risveglio, l'ira di Fionn per il tradimento subìto era incommensurabile: insieme ai suoi uomini decise di dare la caccia ai due amanti, anche a costo di setacciare l'Irlanda intera. È secondo questa parte della leggenda che attualmente, nell'isola di smeraldo, esistono decine, se non centinaia, di luoghi in cui pare abbiano dormito, anche solo per una notte, Gráinne e Diarmuid per sfuggire alla vendetta del gigante. Uno di essi, tra i più famosi, è la grotta presso Gleniff Horseshoe, nei pressi della montagna di Ben Bulben, nella contea di Sligo. È qui che la storia si avvia verso il tragico finale: Diarmuid e Gráinne (che intanto aspettava un bambino) si ritrovarono faccia a faccia con un gigantesco e magico cinghiale (altre versioni parlano di un toro). La profezia maledetta scagliata anni prima in seguito alla morte del fratellastro di Diarmuid si stava avverando: il guerriero, per difendere la sua amata si scagliò contro l'animale, uccidendolo ma restandone mortalmente ferito. Pochi istanti dopo, Fionn e la sua armata raggiunsero i due amanti: si ritrovarono davanti un Diarmuid morente e stretto alla sua donna, incinta del suo erede. Quest'ultima pregò il gigante irlandese di salvare Diarmuid, guarendolo con dell'acqua che avrebbe assunto delle proprietà curative se versata dalle sue mani magiche, ma Fionn si rifiutò. Fu così che, all'ombra dell'altura di Ben Bulben, il valoroso guerriero Diarmuid Ua Duibhne morì tra le braccia della sua amata Gráinne.
Questa raccontata è forse tra le versioni più brevi della leggenda di Diarmuid e Gráinne. Alcune, molto più lunghe, sono delle vere e proprie mini-epopee, e coinvolgono anche altre figure, tra cui Aengus Óg, il Dio dell'Amore, e Oisin, figlio di Fionn.
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