Despina

Demetra, dea dell'agricoltura, era dotata di grande bellezza ed eleganza e proprio per queste sue virtù attirò le attenzioni di Poseidone, che decise di sedurla a tutti i costi.

La dea però respinse tutti i tentativi del dio del mare e infine, spazientita, si trasformò in un cavallo per sfuggire via veloce e lasciare Poseidone sul posto.

Il dio però era anche dio dei cavalli e si trasformò in uno stallone velocissimo, riuscendo a raggiungere Demetra e a prenderla con la forza.

Da questa unione non voluta nacquero due figli: il cavallo alato Arione e la piccola Despina.

Disgustata dall'accaduto, Demetra ripudiò subito i figli e andò a purificarsi nel fiume Leto, dove tutti i dispiaceri venivano dimenticati.

Despina crebbe quindi senza l'amore materno e il suo cuore si riempì di rancore e risentimento, e soprattutto invidia per Persefone, che a differenza sua era sempre coccolata e viziata dalla madre.

Quando Persefone lasciò la terra per raggiungere Ade negli inferi, Demetra ne fu tanto addolorata da smettere di operare i suoi compiti di dea dell'agricoltura, e fu in quel momento che Despina decise di prendersi la sua vendetta.

Generò ghiaccio che rovinò tutti i raccolti, e tempeste di neve che resero i terreni incoltivabili. Fece inoltre gelare laghi, fiumi e canali, vendicandosi in questo modo anche del padre.

Tuttavia, nonostante il cuore di ghiaccio (genera ghiaccio... cuore di ghiaccio... ok, la smetto), riuscì a trovare l'amore nella figura di Boreo, dio del vento gelido del nord.

Quando Persefone ritornò dal suo periodo nel regno dei morti, trovò i fiori che aveva coltivato con tanto amore distrutti e appassiti, e fu in questo modo che venne a sapere dell'esistenza di Despina, sorella che la madre le aveva sempre tenuta nascosta.

Persefone e Despina si incontrarono, e nonostante le loro opposte nature, andarono subito d'accordo e divennero amiche.

Despina, diventata dea dell'inverno, gira per il mondo trasportata da suo marito, che con i suoi venti freddi annuncia così l'arrivo della stagione invernale.