Cerbero
- Alla scoperta del mito
- 10 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Cerbero, il cane a tre teste, trova la sua origine nel mito greco.
Figlio di Tifone ed Echidna, proprio come l'Idra e la Chimera, il nome "cerbero" deriva dal greco antico, e si può tradurre sia come "divoratore di carne" sia come "demone della fossa".
Oltre ad avere tre teste, Cerbero in alcune rappresentazioni è dotato di un serpente al posto della coda e di una corona di serpenti per ogni testa.
Le tre teste di Cerbero sono considerate, a seconda delle versioni, la rappresentazione di passato, presente e futuro, oppure di nascita, giovinezza e vecchiaia.
Il segugio vive nell'Oltretomba ed è responsabile della protezione dei cancelli che garantiscono l'accesso all'Ade.
Il suo compito è quello di accogliere le anime dei morti, alle quali si presenta con atteggiamento bonario, soprattutto se i cadaveri dei suddetti morti sono stati seppelliti con una moneta in segno di offerta al cane.
Discorso completamente diverso nel caso in cui un'anima cercasse di fuggire al suo destino, o nel caso un mortale cercasse di entrare nel regno di Ade. Cerbero in quel caso si presenta come un'orribile creatura rabbiosa disposta a tutto per recuperare l'anima in fuga o il mortale fuori posto.
Alcuni mortali sono riusciti però a eludere la guardia del cane a tre teste. Orfeo, ad esempio, lo fece addormentare suonando la sua lira, mentre Enea gli lanciò un dolcetto pieno di sonnifero.
Presente anche in una delle fatiche di Ercole, che avrebbe dovuto catturarlo senza armi per portarlo dinanzi al re Euristeo. Bestia ed eroe combatterono per giorni, e alla fine Ercole ebbe la meglio, e lo consegnò a Euristeo. Il sovrano, spaventato dalla bestia, si nascose in un barile e diede ordine di riportarla subito nell'Ade.
La figura di Cerbero è diventata col tempo molto popolare, ed è uno dei personaggi della mitologia greca più utilizzati nella cultura di massa.
Comentarios