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Ame-no-uzume



ame-no-uzume

Nella mitologia giapponese Ame-no-Uzume è la dea dell'alba, ed è un kami visto come altamente positivo, in quanto col suo ingegno riuscì a riportare Amaterasu, dea del sole, di nuovo nel mondo salvando la terra dalla notte e dall'inverno eterno.


Il suo nome è a volte abbreviato in Uzume e il prefisso Ame è talvolta reso come Ama, entrambi aventi il significato di "luce".

Pur essendo al servizio di Amaterasu, Ame-no-Uzume è molto diversa da quest'ultima essendo molto più incline alla giovialità e alla creatività, oltre ad essere accomodante ed espertissima nell'arte della diplomazia.


Proprio per questo motivo Uzume è spesso ritratta come sorridente, e indossa abiti gioiosi e colorati.

A lei sono collegati gli specchi, simbolo sacro della famiglia imperiale, a causa del modo in cui l'oceano sulla costa orientale del Giappone riflette la luce del sole all'alba.


È inoltre accreditata insieme ai figli avuti con Sarutahiko Okami, leader dei kami terrestri, per la creazione di molte forme d'arte del Sol Levante, come il Kagura, una sorta di danza che racconta le storie dei kami.

Come però dicevamo, l'episodio più celebre che la vede protagonista è quello in cui riporta Amaterasu nel mondo. La dea del sole si era infatti nascosta in una caverna perché Susanoo, suo fratello, l'aveva pesantemente disonorata, e di conseguenza con la sua scomparsa il mondo divenne freddo e buio.


Tutti i tentativi delle divinità di convincere la dea a uscire fallirono miseramente, fin quando ad Ame-no-Uzume venne l'idea di iniziare a ballare gioiosamente invitando anche le altre divinità a unirsi a lei.


Ben presto all'esterno della caverna ci fu una vera e propria festa, con i kami intenti a ballare, ridere e divertirsi.


Amaterasu sentì le risate, e incuriosita spinse via la roccia che bloccava l'ingresso della caverna. Non riusciva però ancora a vedere da dove provenissero quei rumori di baldoria, e quindi uscì seguendo i suoni. Alcuni dei kami appostati non aspettavano altro, e approfittarono del momento per richiudere la caverna con la Shimenawa, corda sacra, impedendo così per sempre ad Amaterasu di poterci rientrare.



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