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Amaterasu, Susanoo e Tsukuyomi



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Izanagi, dopo essere scappato dall'oltretomba (vedasi post sul Mito della Creazione giapponese), decise di purificare il suo corpo, si recò sull'isola Tsukushi e dal lavacro delle sue vesti e del suo corpo nacquero decine di divinità minori.


Dal lavacro del volto invece nacquero tre fra le divinità più importanti per il Giappone.


Dal suo occhio sinistro ebbe origine Amaterasu, Dea del Sole e del Giorno;


Dal suo occhio destro nacque Tsukuyomi, Dio della Luna e della Notte;


E dal naso scaturì Susanoo, Dio delle Tempeste e dei Mari.


Partiamo proprio da quest'ultimo.


Susanoo, combattente tanto forte e coraggioso quanto scherzoso e dispettoso. E proprio a causa di uno dei suoi scherzi (ne parleremo tra poco) venne condannato a restare per sempre sulla Terra. Qui diventò subito il paladino dell'umanità, prese a cuore le vicende degli uomini e cercò di aiutarli ogni volta che gli era possibile. Uno degli eventi più significativi fu quando vide sulle rive di un fiume una famiglia disperata per la loro giovane figlia destinata a essere vittima sacrificale del serpente a otto teste Yamata no Orochi. Susanoo, con l'aiuto della ragazza, riuscì a far ubriacare il serpente e poi a ucciderlo.


(Non so voi, ma Dio delle Tempeste più paladino dell'umanità mi fa venire in mente un altro Dio... uno con la barba e un martello.)


Passiamo a Tsukuyomi.


Tsukuyomi, a differenza del fratello, viveva in paradiso e non era affatto scherzoso. Andava infatti poco d'accordo con le altre divinità e soprattutto con la sorella. Un giorno venne invitato a un banchetto dalla Dea del Cibo, Uke Mochi, grande amica di Amaterasu.


Arrivato al banchetto però, Tsukuyomi non trovò cibo e chiese spiegazioni. Uke Mochi gli disse di aspettare e stare a guardare.


- Warning: ciò che segue potrebbe essere adatto solo a stomaci forti. -


La Dea si girò quindi verso il mare e sputò in tavola dei pesci, si voltò verso una risaia e tossì ciotole di riso, e infine si voltò verso una foresta e defecò selvaggina.


- Vi avevo avvisato. -


Tsukuyomi, disgustato e adirato, uccise Uke Mochi, causando l'ira di Amaterasu, che andò dall'altra parte del cielo e decise di non rivedere mai più il fratello.


Ed è per questo che giorno e notte non si incontrano mai.


E arriviamo ora ad Amaterasu.


Dea del sole e del giorno, da molti considerata la più importante divinità giapponese. A lei si devono la coltivazione del riso e del frumento e l'invenzione della tessitura.


Fu proprio a causa delle sue risaie che Susanoo venne esiliato sulla Terra. Un giorno, per scherzo, quest'ultimo decise di distruggere le coltivazioni di riso piantate da Amaterasu. La Dea prese malissimo questo dispetto e decise di ritirarsi in una caverna, facendo precipitare il mondo nell'oscurità.


A niente servirono le preghiere degli altri kami, Amaterasu era decisa a non uscire. A quel punto Ama-no-Uzume, Dea dell'Eclissi, ebbe un'idea. Appese a un albero subito fuori dalla caverna lo Yatano Kagami (Sacro Specchio) e chiamò a raccolta le altre divinità. Disse loro di far partire una grandissima festa, i fratelli e le sorelle non se lo fecero dire due volte e iniziarono a banchettare, ballare e cantare. Amaterasu, attratta dal baccano, aprì leggermente la porta del suo nascondiglio per sbirciare, e da questo spiraglio uscì un raggio di luce che riflettendo sullo specchio illuminò leggermente l'oscurità (Mito dell'alba). Dopo aver visto la sua immagine riflessa sullo specchio, la Dea si convinse a uscire, e il mondo ebbe di nuovo la sua luce.


Si narra inoltre che Amaterasu sia la bisnonna del primo imperatore giapponese, e a lui fece tre doni: il gioiello imperiale Yasakani, il Sacro Specchio citato in precedenza, e la Spada Sacra Kusanagi (trovata da Susanoo nel corpo del serpente e donata alla sorella come segno di pace e riconciliazione).



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