Admeto e Alcesti
- Alla scoperta del mito
- 13 apr
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Admeto, di ritorno dalla spedizione degli Argonauti sposò la sua amata Alcesti e divenne re di Tessaglia.
Una sera si sentì male e durante la notte ricevette la visita dalle Moire, che gli rivelarono che gli restava poco tempo.
Admeto implorò quindi per la sua vita, ma le suppliche non sortirono nessun effetto.
Come ultima risorsa ricordò di avere, tempo prima, ospitato Apollo durante una faida con Poseidone, e che il dio del sole avrebbe potuto intercedere per lui. Così fu, e le Moire dissero che sarebbe sopravvissuto solo se qualcuno si fosse sacrificato al suo posto di spontanea volontà.
Admeto accettò la proposta sicuro di trovare qualcuno pronto a dare la sua vita per lui.
In realtà, però, nessuno dei sudditi volle farlo.
Chiese con grande dispiacere ai suoi genitori, convinto che l'amore per il figlio li facesse accettare, ma anche loro rifiutarono.
A quel punto Alcesti disse di volersi sacrificare in nome del loro amore, a patto che il re proteggesse i diritti dei figli. Admeto accettò a malincuore, e Alcesti ricevette la malattia del marito.
Mentre Alcesti era malata, in città arrivò Ercole, già noto per alcune delle sue fatiche.
Il figlio di Zeus chiese ospitalità al sovrano, e Admeto tenne per l'eroe una magnifica festa.
Ercole però notò la tristezza dei servitori e l'aria funerea che si respirava a palazzo, e ne chiese il motivo ad Admeto. Il re gli disse tutto, ed Ercole apprezzò ancora di più il gesto fatto per lui in un tal momento.
Si mise allora in guardia contro Tanato, il dio della morte, e promise ad Admeto che non gli avrebbe lasciato prendere Alcesti.
Tanato, sorpreso dalla presenza di Ercole, gli chiese di allontanarsi e di lasciargli fare il suo dovere.
Ercole rispose che gli avrebbe fatto prendere Alcesti solo se l'avesse sconfitto in combattimento.
I due iniziarono a combattere, ed Ercole dopo aver vinto scacciò Tanato.
Alcesti guarì praticamente subito e così, grazie a Ercole, l'amore prevalse sulla morte.
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