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Abyzou


Abyzou

Nel mito e nel folclore europeo e del Vicino Oriente, Abyzou è un demone femminile accusato per gli ab0rti spontanei e per la mortalità infantile.


Si diceva fosse motivata dall'invidia che provava per le partorienti a causa della proprio infertilità.


Nella tradizione ebraica è identificata con Lilith, nell'Egitto copto con l'Alabasandria, e nella cultura bizantina con Gylou, e in vari testi sopravvissuti sin dall'antichità e dall'epoca alto medievale si dice abbia praticamente innumerevoli nomi.


Abyzou è raffigurata su amuleti con attributi simili a quelli dei pesci o dei serpenti, e la sua più completa rappresentazione letteraria è il compendio di demonologia noto come il Testamento di Salomone, datato a seconda degli studi dal I al IV secolo d.C.


In tale compendio il demone è descritto come avente un "volto verdastro brillante con capelli selvaggi e simili a serpenti" e l'oscurità nasconde sempre la parte inferiore del corpo. Accusata, come già detto, attaccare partorienti e neonati, Abyzou non dorme e vaga per il mondo a caccia di donne in travaglio al fine di attaccarle, e non è soddisfatta finché non prende almeno una vita ogni notte.


I suoi metodi di attacco consistono del nutrirsi del sangue e del latte delle sue vittime causando così ab0rti, prevenendo l'allattamento, e causando malattia e morte nelle donne.


Sempre nel Testamento di Salomone, Abyzou si prende il merito di aver causato tantissime altre malattie che includono problemi agli occhi, alle orecchie, alla gola, e che causano follia, e rivela a Salomone che lo spirito che la può controllare e sconfiggere è Afarol, un altro nome per Raffaele, e che ovunque lei veda il suo simbolo non può causare danni.


Motivo per cui il nome di Afarol era comunamente inciso su amuleto indossati da donne e bambini

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